Picchio

Dendrocopos major

Il nome del genere Dendrocopus, è la combinazione delle due parole greche dendron, «albero», e kopos, «che batte». Infatti il picchio usa il becco come scalpello per scavare negli alberi in cerca di insetti o per costruire il nido, nonché per tamburellare segnalando la sua presenza e il possesso del territorio. Entrambi i sessi tamburellano, ma il maschio lo fa più di frequente, soprattutto nel periodo riproduttivo.


Il maschio si riconosce per la macchia rossa sulla nuca.

Onnivoro, integra la dieta proteica con pinoli e frutta. Gli insetti e le larve che il picchio scova sotto la corteccia degli alberi vengono individuati dal rumore che emettono mentre rodono il legno. Adattamenti specifici dello scheletro del cranio e la sua straordinaria robustezza, contribuiscono all’assorbimento dell’impatto delle martellate effettuate con il becco per aprirsi varchi nel legno.


I giovani hanno la sommità del capo rossa

Il picchio rosso maggiore è una specie prevalentemente stanziale, ma si possono registrare spostamenti anche notevoli quando vi è scarsità di cibo e quando ci sono i giovani in dispersione. Le popolazioni che vivono in alta quota spesso scendono verso altitudini inferiori in inverno.

Distribuzione del picchio rosso maggiore


E’ diffuso ovunque vi siano aree forestali di ogni tipo (latifoglie, conifere o miste) che costituiscono il suo habitat ottimale. Tuttavia essendo una specie piuttosto adattabile, è presente anche nelle campagne alberate e nei parchi cittadini.
È una specie solitaria, le coppie sono monogame per la stagione riproduttiva, entrambi i genitori si dedicano alla cura dell’unica covata dell’anno.

Presenza in Orto botanico: frequente sugli alberi più vetusti dell’Arboreto e dei Settori delle angiosperme e gimnosperme. Nidifica regolarmente nei tronchi morti.