“…le specie della Rosa sono molto difficili da classificare e coloro che ne hanno visto poche sono in grado di distinguerle meglio di quelli che ne hanno esaminate molte…”  (Linneo, 1753)

Istituito da Raffaele Ciferri, il roseto è stato riprogettato nel 1986 dalla naturalista Cristiana Serra Zanetti. Le specie sono state suddivise secondo tre grandi aree: un folto gruppo di rose selvatiche, raccolte nelle aiuole marginali, con specie e ibridi naturali rappresentativi delle sezioni dei sottogeneri Hultemia, Eurosa e Hesperhodos, denominate secondo le classificazioni adottate per le flore delle regioni d’origine; le rose antiche, collocate in modo da evidenziare, ove possibile, i legami con le sezioni precedenti; gli ibridi moderni, ospitati nelle aiuole centrali. All’interno di ogni aiuola sono raccolte rose affini dal punto di vista sistematico, in un campione che ben ne rappresenta la variabilità morfologica e fiorale. In linea generale le piante permettono di osservare la grande plasticità delle forme comuni al genere e la varietà dei fiori, delle spine, dei frutti (cinorrodi) e delle cortecce.

 

Distribuzione attuale delle rose in Roseto, secondo la categoria di appartenenza: botaniche (verde), antiche (rosa), moderne (rosso); in azzurro sono indicate le aiuole che contengono rose appartenenti a più categorie. Il ripristino della collezione, avvenuto nel 2024, ha permesso di attribuire ogni aiuola a uno specifico gruppo di cultivar (così da avere, ad esempio, aiuole delle rose Bourbon, delle Hybrid Tea, delle Polyantha ecc.)