Roseto

“…le specie della Rosa sono molto difficili da classificare e coloro che ne hanno visto poche sono in grado di distinguerle meglio di quelli che ne hanno esaminate molte…”  (Linneo, 1753)

Istituito da Raffaele Ciferri, il roseto è stato riprogettato nel 1986 dalla naturalista Cristiana Serra Zanetti. Le specie sono state suddivise secondo tre grandi aree: un folto gruppo di rose selvatiche, raccolte nelle aiuole marginali, con specie e ibridi naturali rappresentativi delle sezioni dei sottogeneri Hultemia, Eurosa e Hesperhodos, denominate secondo le classificazioni adottate per le flore delle regioni d’origine; le rose antiche, collocate in modo da evidenziare, ove possibile, i legami con le sezioni precedenti; gli ibridi moderni, ospitati nelle aiuole centrali. All’interno di ogni aiuola sono raccolte rose affini dal punto di vista sistematico, in un campione che ben ne rappresenta la variabilità morfologica e fiorale. In linea generale le piante permettono di osservare la grande plasticità delle forme comuni al genere e la varietà dei fiori, delle spine, dei frutti (cinorrodi) e delle cortecce.



D, O, R 
G, Z 

C, E 


N. 1 
N. 2 
N. 4 
N. 5
Rosae gallicanae e pimpinellifoliae
Rosae carolinae e caninae
Rosae cinnamomeae
Rosae synstylae
Rosae caninae e cinnamomeae
Rosae gallicanae antiche
Rosae caninae e cinnamomeae antiche
Rosae chinensis antiche
Rosa sinowilsonii
Rosa filipes
Rosa bracteata
Rosa longicupsis

 



 


rose nell'Orto