Ghiandaia

Garrulus glandarius

Il nome glandarius deriva dal latino “produttori di ghiande”, frutto del quale la specie si nutre in abbondanza. Parte del cibo che si procaccia, viene accumulato per affrontare l’inverno. Queste provviste (in prevalenza ghiande) sono messe in numerosi nascondigli del suo territorio, nei ceppi, sotto la corteccia degli alberi o al suolo. E’ verosimile che con questo comportamento, abbia favorito l’espansione di molte specie di quercia.

 

La specie è onnivora. Durante la stagione riproduttiva si nutre di grossi insetti e larve, piccoli mammiferi e rettili, nidiacei e uova. Particolarmente importante è la funzione di “pesticida naturale” che la ghiandaia svolge nelle pinete a pino nero, dove tiene sotto controllo la processionaria, insetto altamente distruttivo perché ne divora il fogliame.

In Italia è distribuita ovunque vi sia abbondante copertura di foreste, soprattutto di querce e carpini. Sebbene sia tendenzialmente stanziale, è un ottimo volatore e le popolazioni delle aree fredde tendono a migrare verso climi più caldi. È una specie molto adattabile, non risente della presenza umana, beneficiando della disponibilità di acqua e cibo in parchi e aree alberate suburbane.

Distribuzione della ghiandaia


La specie è rigidamente monogama, le coppie tendono a rimanere insieme per molti anni, l’unica covata annuale è curata da entrambi i genitori. Il maschio corteggia la femmina emettendo un canto rauco e sgraziato e offrendole cibo.

La ghiandaia è in grado inoltre di imitare i suoni percepiti nell’ambiente circostante, dal canto degli uccelli alla voce umana.

Presenza in Orto botanico: occasionalmente si alimenta e nidifica in Arboreto.